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100: Un traguardo raggiunto.


Ciao Carlo ci ritroviamo, nell'ultimo torneo sei arrivato ad un gran risultato o sbaglio? Ciao Miriam, non sbagli affatto sono arrivato a superare le 100 partite con la maglia di Dronken, un gran traguardo per me.

Come sei arrivato a questo traguardo?

Con tanta passione, giocare venti tornei in quattro nazioni diverse credo che ripaga tanta fatica e tanto stress che si accumula nel prendere i contatti con gli organizzatori, cercare i giocatori ed organizzare il tutto per arrivare a giocare i tornei.

Che emozione provi?

Devo dire che sono felice e fiero di quel che è stato fatto fino ad ora, ma più che del mio risultato personale sono soddisfatto del risultato della squadra, ovunque siamo andati ci siamo fatti apprezzare, talvolta abbiamo avuto screzi con avversari o tra compagni, ma in ogni famiglia si litiga e per me coloro che hanno giocato con la maglia dei Dronken sono ormai parte della famiglia.

Vorresti ringraziare o dedicare questo risultato a qualcuno?

Ringraziare sicuramente tutti coloro che hanno contribuito ad arrivare a questo risultato e soprattutto coloro con cui ho giocato il torneo di Maldegem perché hanno veramente donato cuore e polmoni e perché non si sono tirati indietro sapendo la difficoltà di esser veramente contati; devo ringraziare chi ci sostiene da dietro le quinte, chi gestisce il sito, chi ci aiuta con gli articoli e chi fa parte dello staff e soprattutto devo ringraziare chi segue la pagina e ci invita a continuare.

Dedicare questo traguardo a qualcuno non saprei ma diciamo che lo dedico ad un tifoso anonimo che ci segue. Nell'ultima avventura hai segnato tre gol e ci hanno detto che sei stato molto motivato dunque facciamo anche un po' di gossip; questo risultato è anche merito di un amore? Ovvio che si, l'unico amore che ho sempre avuto, l'amore per il futsal (risata), diciamo che la mia situazione sentimentale non la conosco nemmeno io dunque non posso confermare né negare una cosa simile, la mie relazioni più stabili al momento sono con Birra e Maria...

Ammetto che comunque c'è anche una donna sul mio cammino e che quando tutto andava storto mi ha motivato a continuare e dunque merita un grande ringraziamento.

Qualcuno dice che sia stata l'ultima avventura per la squadra e per te, puoi confermare?

Non posso confermare perché in realtà non c'è ancora nulla di deciso, magari faremo un incontro tra giocatori e davanti a del buon alcol prenderemo una decisione.

In due anni hai avuto modo di viaggiare praticando lo sport che ami, ci racconti dei ricordi positivi ed i più negativi?

Allora positivi ne ho tanti ma forse il migliore è il secondo posto nel torneo di Anzin dove ci siamo confrontati con una realtà diversa come quella della squadra locale che era composta da sordo muti, segue il torneo di Molenbeek per il significato che ha avuto, il primo torneo antirazzista proprio nel quartiere più discusso dell'ultimo periodo per via degli arresti di alcuni attentatori, al terzo posto posso mettere il secondo posto a Bilzen dove fino all'ultimo abbiamo sognato una vittoria che al momento è la nostra balena bianca,

Negativi ci sono i due tornei a cui non abbiamo partecipato per colpa di persone che delle parole professionalità e passione non conoscono il significato; inoltre un altro ricordo che reputo negativo è stato quando il mio amico, cofondatore e vice Micheletti ha dovuto lasciare la squadra per motivi personali dopo il Summer Cup di Veldhoven dove ha siglato la sua ultima rete con noi, per ora, perchè sono convinto che prima o poi tornerà a giocare con noi.

Andiamo verso la conclusine con una domanda particolare, c'è qualcuno che nel passato ti ha donato tale passione per questo sport?

Allora, questo sport l'ho amato dopo il primo allenamento con la Nuova Morrovalle, poi dopo un grave infortunio ho avuto un periodo buio e la luce in fondo a questo tunnel è stata la società de La Fenice che ha avuto pazienza e fiducia in me e per questo resterà sempre nel mio cuore.

Ultima domanda, hai qualcosa da dire ai tuoi compagni?

Posso augurare loro solo che continuino a giocare, divertirsi e fare gli scemi con questo sport, posso dire che spero che giocheremo ancora assieme e che visto che sono astemio mi aspetto che mi paghino da bere dato che sono il capitano; in poche parole posso solo dire grazie a tutti loro.

Intervista di Miriam Sferra.


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